A dangerous Method

Premessa
Una mente lucida concreta ed imparziale la prima cosa che fa quando cerca di capire un personaggio è contestualizzare l'epoca storica in cui tale persona è vissuta, altrimenti rischiamo di valutare con le nostre categoria attuali un contesto storico in cui alcuni valori sono scaduti, cambiati e non più validi, un esmepio che fa al caso nostro è vedere Jung come un psichiatra quando la psicologia ancora non esisteva come tale, sarebbe come dire che Gesù era cattolico o cristiano quando ai suoi tempi non esistevano queste religioni. Freud che viene oggi considerato il padre della psicologia non era uno psicologo ma un neurologo, lui si trovò nelle mani le intuizioni di cosa era l'inconscio ma non sapeva neppure come chiamarlo, gli antichi già lo chiamavno "sapere nascosto dell'anima", quindi sono stati i prionieri, i primi a mettere i piedi sulla luna della psiche descrittiva in maniera scintifica (nonostante la psicologia non sarà mai una scienza a rigore di logica, perchè il suo oggetto è il IO o inconscio umano e questo non soltanto cambia ma è anche diverso da persona a persona, quindi non ha un oggetto esatto come lo vuole la scienza esatta). Freud è incnetrato sul sesso, ma vediamo la sua epoca, come era? vittoriana, una morale rigida e repressa, i suoi pazienti avevano problemi con una vita sessuale molto insoddisfata (oggi sappiamo che le donne definitite naurologicamente isteriche venivano guarite con la semplice masturbazione camuffata da massaggi pelvici). Era quindi "normale" que Freud vedesse il sessocome un perno centrale attorno al quale tutto girasse, incluso lui stesso con i suoi problemi, lo stesso Jung, non si salva nessuno, siamo tutti figli dei nostri tempi con le sue influenze e condizionamenti. 
Dunque è indispensabile avere in mente questi particolare per capire meglio cosa stava succedendo in quel epoca con i personaggi del film.... 




A Dangerous Method è un film biografico del 2011 diretto da David Cronenberg.

Il film, ambientato tra Zurigo e Vienna alla vigilia della prima guerra mondiale, si basa sui rapporti turbolenti tra lo psichiatra Carl Gustav Jung, il suo mentore Sigmund Freud, il loro collega Otto Gross e Sabina Spielrein, una donna bella e tormentata, che si frappone tra loro.

Una rielaborazione più moderna del film "PRENDIMI L'ANIMA"
Qualche sfumatura nuova importante,
esce più allo scoperto anche Freud,
ma rimane comunque al freddo
il calore di quel amore tra Jung e Sabrina ... ♥
Mentre in "prendimi l'anima" fiorisce più l'aspetto umano e la storia d'amore, in questo film "un metodo pericoloso" (riferito alla metodologia nuova con cui Jung cura i suoi pazienti) Sabrina rimane nell'ombra mentre il film si concentra di più sulle figure dei padri della psicologia e della psicanalisi.

I VERI MAESTRI PRIMA LEGGONO SULLA PELLE QUELLO CHE DOPO SCRIVONO SUI LIBRI

A Dangerous Method è un film sulla nascita della psicoanalisi. Di errori ne vediamo diversi ma è proprio sbagliando che si impara, come l'innamoramento di Jung verso la sua paziente Sabina. Spesso ci sentiamo dire: "vai da uno psicologo, ma uno che sia davvero Bravo!!!" e ci si sente rispondere: "Ecco il problema, trovare quelli bravi" appunto perchè un cieco non può guidare un altro cieco, ma Jung dimostra che il problema non è essere cieco ma in non essere consapevoli, basta questo barlume di consapevolezza per riuscire a vedere. a questo punto possiamo comprendere una barzellette dietro la quale si nasconde come sempre un pizzico di verità: "Mi avevano consigliato uno psicologo per i miei problemi sessuali e ci sono andata e davvero poi sono guarita, con lui facevo del sesso alla grande e mi ha guarita!!!".


Trattare il prof.Jung come un omino piagnone e furbetto mi sembra fuori luogo. Neanche Sabina Spielrein lo ha mai fatto nelle sue lettere più furenti. Se David Cronenberg fosse stato onesto avrebbe trovato sicuramente modo di far capire a tutto il pubblico (che magari non è versato nella materia di psicologia) che l'innamoramento nei confronti di Jung è quel normale processo psicoanalitico che fa nome a TRANSFERT. Ora, prima di giudicare un uomo e un professionista, ricordiamoci che siamo agli albori della psicoanalisi, con pochissimi punti di riferimento, dove coinvolgimenti emotivi sono fortissimi e tutti gli analisti (i primi della storia) si trovavano a dover continuamente difendere il proprio privato da tutti questi movimenti dell'anima dei pazienti, avendo pochissime armi professionali, teorie ancora in via di sviluppo. Mentre oggi possiamo contare sul lascito di tanti maestri, a moltissima teoria e letteratura, allora Freud, Jung, Adler e altri impattavano l'inconscio dei pazienti direttamente su se stessi e l'unica cosa che potevano fare era scriversi,capire e andare avanti sulla strada della psicoanalisi.

♥Le lacrime di Jung escono dalla sua grandezza d'uomo non dalla sua piccolezza da professionista che ha fallito, apparentemente secondo Freud, con la sua metodologia.

L'ESCLUSIVITÀ MONOTEISTICA DELL'AMORE
Spesso la vita ci insegna che in amore non ci sono regole, per quanto la morale la religione la società e la cultura in generale ce le imponga. Jung si trova ad amare due donne, non è voler mettere un piede in due scarpe (problema logistico mal imposto), perchè di piedi semmai ne abbiamo anche due. L'amore s'impone talvolta come assoluto quindi esclusivo, cieco e in questo Sabina ha fatto le sue scoperte: l'amore tende all'annullamento, alla morte. Questo amore non si limita ad obbedire, diventa esigente, domanda soddisfazione di tenerezza e sensualità, pretende l'esclusività, si fa geloso, mostra sempre più l'altro suo aspetto, e cioè una prontezza a convertirsi in ostilità e vendetta, se non può raggiungere i propri scopi, per scoprirsi alla fine che amore non era soltanto un egoismo prepotente pseudo onnipotente che non può essere retto da nessun essere MORTALE.

IL SESSO COME ESORCISMO
PER I NOSTRI DEMONI ANCESTRALI
Sabrina trova in Jung il padre che attraverso il sadomasochismo la punisce e non giudicandola (colpendola) la fa godere. Il sesso spesso non è che un mezzo dove l'amore non ha nulla a che vedere: un ammortizzatore di stress dolori traumi compensazioni.
Memorabile le parole di sabrina:
Jung: "Di solito si pensa che debba essere l'uomo a prendere l'iniziativa"
Sabina: "Non credi che ci sia qualcosa di maschile in ogni donna e qualcosa di femminile in ogni uomo o che così dovrebbe essere? "Ma non è bene che per fare questo ti ammali tu"
Jung: "Solo il medico ferito può guarire!"

TUMBALALAIKA ... la stupenda canzone che accompagna il film Prendimi l'anima, viene ignorata nel film più moderno, ma io la rivedo nel modo in cui Jung rilegge a distanza di anni la posta di sabrina:

Un giovane uomo riflette, tutta la notte
sarebbe sbagliato, si domanda, o forse giusto
dovrebbe rivelarle il suo amore, osare scegliere
e lei lo accetterebbe, oppure no?

Tumbala, tumbala, tumbalalaika,
Tumbala, tumbala, tumbalalaika
tumbalalaika, suona balalaika
suona, balalaika, cerchiamo di essere allegri.

Fanciulla, dimmi di nuovo
cosa può crescere senza pioggia?
cosa può ardere per molti anni?
cosa può bramare e piangere senza lacrime?

Giovane sprovveduto, perché domandare ancora?
E la pietra che può crescere senza pioggia
E l'amore che può ardere per molti lunghi anni
Ed é Il cuore che può bramare e piangere senza lacrime.-


FREUD NE PARLAVA TANTO DI SESSO
PERCHÉ NE FACEVA POCO O NE ERA MANIACO?
Freud era il capostipite della psicologia, il PADRE e padrone, mentre Jung grande illusione freudiana supera il maestro e se ne distacca. Freud accusa Jung di usare metodi no scientifici, perchè ricorre agli archetipi, quindi all'intuizione della natura, la vecchia alchimia, la filosofia orientale ancestrale dei più grandi sciamanni guru e cantastorie. Jung lo accusa di essere soltanto pauroso di perdere la grandezza della paternità scientifica e attraverso la storia passionale e sessuale con Sabrina gli fa comprendere che il sesso non è soltanto una malattia ma anche una guarigione.
"A volte devi fare qualcosa di imperdonabile per poter continuare a vivere... Io credo che l’ossessione di Freud per il sesso dipenda molto dal fatto che lui non ne fa... Perché tanti affannosi sforzi per soffocare i nostri più elementari istinti naturali?". Jung

Chi ha detto che i medici non si ammalano? Al contrario, alcuni riescono a scoprire la medicina cercando di curarsi. Non ho mai visto tante persone mentalmente squilibrate come nelle facoltà di psicologia, proprio perché sono persone che inconsciamente cercano di capire se stesse con la scusa sublime di voler capire gli altri.
PS: Nella foto un excena del film dove Jung attraverso il sadomasochismo riesce ad intuire le regressioni psichiche infantili di chi vuole essere punito, frustato (sculacciato) per sentirsi libero dalla colpa, riparandola con il dolore.

DIETRO UN GRANDE UOMO SI NASCONDE UNA GRANDE DONNA
La moglie di Jung, Emma, ​​è una figura affascinante, posata e eccessivamente accomodante nel film, che dà alla luce i suoi figli nella speranza che suo marito le presti adeguate attenzioni, e in questo aspetto stereotipato è quasi l'alter ego dell'amante Sabina Spielrein.


CHI PARLA TANTO DI SESSO È PERCHÉ LO FA POCO O MOLTO MALE
Freud vedeva il sesso ovunque, va bene ed è comprensibile che la sua fosse l'era vittoriana dove le persone erano represse e pudiche sotto le vesti della moralità e dell'etichetta religiosa, ma (è un nostro punto di vista personale) Freud doveva anche avere un trauma sessuale, altrimenti la sua fissazione con il sesso non si spiega (per lui, ad esempio, tutti gli oggetti come un manico di scopa, un obelisco, un coltello, un albero erano tutti un'immagine inconscia del pene e non si rendeva conto di avere sempre in bocca un sigaro o tabacco). È vero che molti oggetti appuntiti o concavi ricordano gli organi sessuali ma un conto è vederli come tali e un conto è sentirli e viverli sempre in quella direzione.
Jung ha detto a questo proposito:
“A volte devi fare qualcosa di imperdonabile per continuare a vivere... Penso che l'ossessione di Freud per il sesso dipenda molto dal suo non farlo... Perché tanti sforzi frenetici per sedare i nostri istinti naturali più elementari? ".


SABINA SPIELREIN AL CENTRO DEL CICLONE
La giovane nemmeno ventenne, Sabina Spielrein, ebrea e russa, incontra il dottor Carl Gustav Jung, che su questa paziente gravemente isterica sperimenta per la prima volta la "cura delle parole" che ha reso Sigmund Freud un uomo famoso in tutta Europa.
Sabina nel rifugio Burghölzli cerca di ritrovare il suo equilibrio mentale, e con l'aiuto di Jung riesce a confrontarsi con le sue emozioni, ad ammettere la sua attività masturbatoria e la sua eccitazione di fronte all'umiliazione (masochismo), sensazioni che la fanno sentire indegna. Jung va oltre le "parole" come cura e passa ai fatti, inizia con lei una relazione amorosa e sessuale travolgente. Sabina era la musa, l'ispiratrice, grazie a lei si aprivano per Jung le infinite porte della psiche della conoscenza che Freud rimproverava e non accettava. È stata lei il fattore disgregante del rapporto Freud-Jung, ma soprattutto perché è ormai noto che non è stata solo la musa della psicoanalisi, ma anche una pioniera.


QUANDO IL PAZIENTE GUARISCE IL MEDICO
Sabina non rappresenta per Jung sicurezza e calma, anzi, è esattamente l'opposto della tranquillità che trova nella moglie: "Con me voglio che tu sia feroce, che tu mi punisca", confidava Spielrein, in questo desiderio i due diventano esploratori di se stessi, quel desiderio a cui si arrendono e li porta in un territorio sconosciuto.
Ma è risaputo che prima o poi l'amore che nasce da un Transfert (TRANSFERT) si rompe, la ragazza cresce psicologicamente e non vede più il padre liberatore ma un uomo normale. Fu allora che le confidò: "Tu eri il gioiello prezioso", e quando finalmente comprende la necessità di prendere le distanze da Zurigo (cioè dal suo amante), Jung ammette la sua vigliaccheria non trattenendola, ma è troppo tardi: “Andrò ovunque per sentirmi libera” è la decisione coraggiosa di Sabina.
Una famosa affermazione di Jung su Sabina era questa: L'amore per te mi ha fatto capire chi sono", un'affermazione davvero importante, per un uomo che cerca l'essenza dell'uomo.


SHOCK TRA PADRE E FIGLIO
Siamo nel periodo in cui Jung è per Freud il "principe ereditario", ma Jung, facendo leva sulla massima che le radici dei problemi psicologici si trovano spesso nei nostri genitori, definisce Freud come il Padre della psicologia, dichiarando in tal modo in Freud un problema di autorità che deve essere rotto per non essere traumatizzato. In questo modo si consuma definitivamente il rapporto tra Jung e Freud, sfociando in un conflitto che ricalca il ruolo di un bambino che si fa strada da solo e pretende la libertà dal padre. Lo scambio tra i due diventa così penetrante che Freud si ammala e viene aiutato dal suo giovane collega, mentre Jung subisce un crollo emotivo così grave che sarà la stessa moglie a cercare l'aiuto di Sabina per far uscire Jung da quel letargo.
La pietra angolare è però lei, Sabina, la congiunzione dei due. Una donna che finalmente ha il proprio riconoscimento e diventa simbolo di questa triade in cui lei, la più irrequieta, sembra essere l'unica a riemergere, l'unica ad andare avanti senza rimproveri, a seguire la propria strada, lasciando dietro di sé un Jung prostrato già un Freud amareggiato.

DIVERSITÀ E COMPLEMENTARITÀ
Il sodalizio Freud-Jung fu traumaticamente interrotto nel 1913, più che per colpa fu grazie a Sabina Spielrein, l'unica passione in comune che all'epoca avevano le due grandi menti della nascente psicologia, era frutto di lacerante dissensi basati su mettere in discussione il pansessualismo freudiano: per Freud tutti i meccanismi di rimozione sono di natura esclusivamente sessuale, per Jung, invece, il sesso è un'influenza molto forte ma non è l'unico. La psicologia analitica di Jung differisce dalla psicoanalisi freudiana nel modo di intendere l'inconscio.
Freud è ancora un positivista, conosce solo i determinismi causali e comprende la scienza dell'anima allo stesso modo delle scienze naturali; Jung, invece, coglie la netta distinzione tra "spiegare" l'inconscio solo con la testa e comprenderlo con il cuore; Insomma, Freud è ancora molto scientifico, mentre Jung rende spirituale la psicoanalisi; infatti, solo leggendo i suoi libri, Freud è sobrio, analista in modo schematico quasi pragmatico, Jung invece è mistico, romantico, usa addirittura un linguaggio immaginario, visionario, a volte quasi esoterico.

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